sabato 29 ottobre 2011

decadent/decadence

In inglese decadent e decadence hanno avuto uno slittamento di significato rispetto a quello che era anche solo pochi anni fa.
Se decadent significava decadente, in particolare riferito alla corrente letteraria dallo stesso nome, decadence corrispondeva a decadentismo, o a decadenza. Che cosa significavano?
DECADENTE: "che è in fase di declino o disgregazione, per la perdita progressiva di vitalità e efficienza", oppure "relativo al decadentismo" (Devoto-Oli).
DECADENTISMO: "atteggiamento spirituale e artistico affermatosi in reazione al naturalismo, e quindi volto di preferenza a problemi connessi con la vita interiore e con l'esplorazione del subcosciente, presentati attraverso immagini simboliche o inusitate e forme preziose" (Devoto-Oli).
DECADENZA: "progressiva diminuzione di vitalità e efficienza", o "periodo di involuzione o di esaurimento", o "perdita della nobiltà per mancato pagamento dei relativi tributi", o "istituto giuridico per cui un diritto, trascorso il tempo in cui può essere esercitato, si estingue" (Devoto-Oli).
ORA, mi pare evidente che la parola abbia subìto un mutamento nell'inglese americano contemporaneo.
Esempi. Slave of sensation di Nalini Singh: Tamsyn dice a Sascha che ha cucinato dei biscotti DECADENTI. Chiaramente non intende nessuno dei significati di cui sopra. Il bacio della notte di Sherrilyn Kenyon: Cassandra vede Wulf e asserisce che l'espressione del suo volto le dice...DECADENZA, e rimane "bramosa di desiderio".
E' EVIDENTE CHE IL SIGNIFICATO E' CAMBIATO!
Che cosa significherà, dunque?
Ora, pensiamo ai poeti del Decadentismo: D'Annunzio, Pascoli, ma soprattutto Verlaine e Mallarmé. Sfoglio la Storia intertestuale della letteratura italiana di Angelo Marchese, ed ecco quel che trovo sul decadentismo. Il termine nasce con intenti polemici e accezione negativa; il movimento è caratterizzato da un pensiero antipositivista; ha due linee poetiche principali: l'estetismo e il simbolismo; edonismo estetico; senso della crisi e della fine di una civiltà e insicurezza; Paul Verlaine: "Sono l'impero alla fine della decadenza/che guarda passare i grandi barbari bianchi/ componendo indolenti acrostici/ in uno stile dorato in cui danza il languore del sole..."...Ci siamo, le parole "indolenti" e "languore" sono risolutive. Se poi continuiamo: artisti contrassegnati nella vita e nell'opera dalla nota perversa del maledettismo (e riferimento ai pittori preraffaelliti in Inghilterra); esasperato e artefatto estetismo; arte raffinata ed elitaria; interiorizzazione sofferta della diversità esistenziale e spirituale del poeta rispetto al contesto; rifugio nell'universo del sogno, del fantastico e del visionario; rifiuto del banale realismo alla ricerca di più segrete corrispondenze fra le cose, di suggestive trame musicali capaci di evocare il mistero, l'al di là dell'oggetto; l'importanza delle verità interne che, una volta scoperte, non si possono negare; il cupio dissolvi; l'alternativa radicale della bellezza e della poesia pura, il culto delle sensazioni e dei piaceri raffinati...TROVATO! E' evidente che QUESTO è il biscotto al cioccolato che Tamsyn porge a Sascha e che lei mangerà davanti agli occhi di Lucas, e questo è l'aspetto di Wulf agli occhi di Cassandra: un piacere proibito, tentatore, che porterà alla luce quello che veramente c'è dentro l'intimo della persona, una sensazione straordinaria di essere di fronte a qualcosa di così radicalmente bello e intenso che ti cambia la vita. Immaginate un quadro di un pittore pre-raffaellita, con una sensualità misteriosa e coinvolgente, che richiama un'interiorità così profonda da confondersi con il mistero: ecco, decadence è questo.
QUINDI: tradurre con "decadente" o "decadenza" NON HA ALCUN SENSO.
MOLTO MEGLIO: misteriosamente affascinante, straordinariamente attraente, peccaminosamente allettante...
Per esempio, riprendiamo la frase della Kenyon. "Chiudendo gli occhi, lo vide in piedi nell'aria fredda, con indosso una lunga giacca di pelle e sul volto un'espressione che diceva...Decadenza." Bu! Perfetto esempio di come far perdere il romanticismo e il climax della frase. Sostituiamo "decadenza" con "fascino pericoloso" o "bellezza proibita" o "suprema tentazione" o "allettante e misterioso fascino".
Buon lavoro!
A ulteriore aiuto e chiarificazione, ecco delle immagini che potrebbero essere definite "decadent".







4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,
Sono in accordo col fatto che tradurre con "decadente" o "decadenza" non abbia senso alcuno. Trovo però che espressioni come "misteriosamente affascinante", cioè composte (aggettivo e relativo avverbio), possano disperdere e lasciare scemare quel climax che certamente la parola "decadente/decadenza" tronca di netto.
A mio avviso la traduzione ideale (nel caso che hai riportato nel post) dovrebbe rimanere semplice, a meno che la composizione non sia davvero azzeccatissima.

Deiv

tradurrepermari ha detto...

Caro Deiv,
grazie per il tuo commento! Tra l'altro è il primo commento che questo blog riceve, quindi ti faccio sapere che hai vinto un libro omaggio!
Te lo farò arrivare quanto prima, se sei chi immagino...
Grazie per i suggerimenti, che apprezzo e condivido, anche se temo sempre che una traduzione semplice, quale "bellissimo" o "straordinario" non renda appieno la complessità dell'aggettivo inglese.
Grazie ancora della visita e delle tue opinioni!

Anonimo ha detto...

Cara tradurrepermari,
noto con stupore che la cripticità che ho adoperato nella firma si è rivelata inutile di fronte alla vostra scaltrezza.
Non mi resta che attendere la lauta ricompensa e preparare una decina di libri che vi devo rendere.
State bene,
Deiv

tradurrepermari ha detto...

Caro Deiv,
potete tenere i libri quanto v'aggrada. La lauta ricompensa è in procinto di arrivare in mano vostra, e spero vi procurerà un momento di ineffabile stupore. In quanto alla cripticità, vi rammento la mia vetusta consuetudine con anagrammi e parole crociate.
Vi saluto cordialmente, conservando a mia volta l'utilizzo del pronome personale di rispetto, usanza che fa tanto fin de siècle (non quello passato, l'altro precedente, ovviamente).
TpM